VEICOLI A MOTORE SUI GRETI DEI FIUMI

VEICOLI A MOTORE SUI GRETI DEI FIUMI

Dopo la discussione in aula l’emendamento torna in IV Commissione

Il consigliere regionale PIERO COLUSSI (Cittadini – Libertà Civica), denuncia la pressione delle lobbie dei fuoristradisti per arginare una norma regionale attesa da molti dai Comuni

È stato rinviato alla IV Commissione per ulteriori approfondimenti l’emendamento n.148 bis 1 riguardante la “Proposta di regolamentazione del transito dei veicoli a motore nel demanio idrico regionale” presentato dal consigliere Piero Colussi e sottoscritto trasversalmente dai colleghi Menis, Moretton, Picco, Agnola e Venier Romano.
«Al termine di una discussione dai toni accesi, dove il consigliere Roberto Asquini è stato maestro di maleducazione – ha spiegato Colussi – abbiamo dovuto accogliere la proposta di stralcio di Venier Romano. Se si fosse andati al voto, infatti, l’emendamento sarebbe stato bocciato in quanto la maggioranza, sotto il ricatto della lobbie dei fuoristradisti ben rappresentata in aula da Asquini, aveva ritenuto di non sostenerla nonostante in un primo momento diversi consiglieri avessero garantito il loro appoggio all’emendamento. Quella che oggi potrebbe sembrare una sconfitta, rappresenta invece l’inizio per un movimento che intende sostenere in futuro questa proposta: si tratta, in fondo, di una battaglia culturale».
«Si tratta – ha proseguito Colussi – di un’occasione persa per porre un freno a quel turismo selvaggio che ha trasformato i letti dei nostri più importanti fiumi in piste per improbabili tour safari. Turismo che, da alcuni anni, sta calamitando nella nostra regione fuoristradisti provenienti dalle regioni limitrofe (Veneto e Lombardia) e dal nord Europa (Austria e Germania soprattutto) dove questa attività è già vietata. Il Friuli Venezia Giulia, nel nome di una non ben compresa libertà, è così diventato una sorta di “luna park” per scorribande che, soprattutto nella stagione estiva, si snodano verso valle, dal ponte di Pinzano fino a San Vito al Tagliamento e oltre. Un’attività molto rischiosa causa il carattere torrentizio di questi fiumi che provocano piene improvvise in pochissimo tempo. Il salvataggio con l’ausilio di elicotteri, gommoni e vigili del fuoco di turisti intrappolati in mezzo ai fiumi anche di notte oramai non fa più notizia. E al danno si aggiunge la beffa in quanto nessuno è chiamato a pagare le spese di questi costosi interventi di salvataggio».
«La norma – ha concluso Colussi – voleva da un lato interdire questa attività fuoristrada con l’installazione di apposita segnaletica nell’entrata di tutte le piste di accesso agli alvei dei fiumi, e dall’altro garantire l’accesso e il transito per tutti gli altri utilizzi: proprietari dei fondi, cacciatori, pescatori, militari, aziende in regime di concessione, attività di sorveglianza, ecc.Una necessità di regolamentazione fortemente voluta e richiesta dai Comuni rivieraschi al punto che alcune Amministrazioni hanno approvato ordini del giorno in tal senso: vedi, per esempio, il Comune di Spilimbergo dove la proposta – votata all’unanimità dal Consiglio comunale – è stata fatta dalla Lega Nord».

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