RIFORMA DELLA CULTURA CON L’IMPEGNO DEI CITTADINI

RIFORMA DELLA CULTURA CON L’IMPEGNO DEI CITTADINI

COMUNICATO STAMPA

Trieste, 28 luglio 2014

RIFORMA DELLA CULTURA CON L’IMPEGNO DEI CITTADINI

Paviotti: «Sono stati rivisti gli strumenti di programmazione e previsto il coinvolgimento di esperti»

Le norme regionali in materia di attività culturali che il Consiglio regionale si appresta ad approvare, dopo un’articolata discussione in Commissione e in Aula, hanno fatto registrare anche il contributo del gruppo dei Cittadini. L’impegno del movimento civico nei riguardi del cosiddetto “mondo della cultura” parte da lontano, conta innumerevoli iniziative politico-amministrative e, alla fine della scorsa legislatura, è stato sintetizzato nella pubblicazione di un “libro bianco” dedicato alle criticità ma allo stesso tempo a idee e proposte per rivitalizzare un settore giustamente considerato strategico.

L’ampio consenso trasversale che si è formato attorno alla riforma contenuta nella nuova legge, non può dunque che essere salutato con favore e con legittima soddisfazione per aver auspicato in più occasioni la consapevolezza generale che se “La cultura costa, la mancanza di cultura costa molto di più” come sosteneva a ragione Federico Garcia Lorca.

«Siamo ben consci – ha spiegato Piero Paviotti, capogruppo dei Cittadini – del fatto che sostenendo e valorizzando la cultura regionale otteniamo benefici su più fronti: tuteliamo un grande patrimonio storico, linguistico, culturale; favoriamo la socialità e la coesione; affermiamo la specialità. Per queste ragioni, ad esempio, a completamento dell’azione già intrapresa in finanziaria a favore di un settore che aveva subito un sostanziale dimezzamento nel corso della scorsa legislatura, alla cultura è stata riservata in fase di assestamento una quota dell’avanzo pari a 4.5 milioni di euro. Ma i soldi, per quanto indispensabili, non sono sufficienti a garantire la qualità delle proposte. Ecco perché la nuova legge di riforma interviene in modo sistematico nel settore, razionalizzando gli strumenti di programmazione e di governo della cultura. A questo proposito l’Osservatorio regionale della cultura, così come previsto dall’originario disegno di legge della Giunta, sarà integrato da un pool di esperti in varie arti che contribuiranno a definire le linee di politica culturale della Regione e parteciperanno al processo di valutazione delle iniziative culturali promosse da sodalizi e imprese sul territorio. Un lavoro al quale si affiancherà, ogni tre anni, una conferenza allargata a tutti i portatori di interesse più rappresentativi del mondo culturale regionale, che sarà preliminare all’approvazione del documento di programmazione. Da segnalare infine – ha concluso Paviotti – il coinvolgimento della Commissione consiliare competente sia in fase di programmazione sia in fase di stesura dei regolamenti attuativi e di stanziamento delle risorse con l’obiettivo di replicare la fortunata esperienza di questi ultimi mesi quando, nella fase transitoria, i regolamenti hanno favorito i processi di aggregazione e di conseguenza contribuito ad elevare in termini qualitativi l’offerta culturale».

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