Riforma degli enti locali con due obiettivi: programmazione e gestione dei servizi

5_Unioni e sub-ambiti

COMUNICATO STAMPA

Trieste, 5 novembre 2014

Riforma degli enti locali con due obiettivi: programmazione e gestione dei servizi

Paviotti: «Va ribadita la possibilità di sub-ambiti tra Comuni contermini per valorizzare le identità territoriali e i risultati positivi già raggiunti in molti casi grazie alle convenzioni»

Sono in via di conclusione le audizioni della V Commissione consiliare sul disegno di legge di riforma degli enti locali presentato dall’assessore Paolo Panontin (Cittadini). Fatto un primo bilancio, il gruppo consiliare dei Cittadini rileva una buona condivisione del testo «di una riforma quantomai necessaria per raggiungere due obiettivi importanti: da un lato una più completa ed efficace programmazione del territorio, dall’altro una migliore qualità dei servizi offerti alla cittadinanza».

«Dopo una lunga discussione – ha spiegato Pietro Paviotti – la scelta per l’individuazione dei perimetri delle nuove Unioni dei Comuni è stata demandata alla Giunta, che farà successivamente una proposta sulla quale i Comuni stessi potranno esprimere gradimento o chiedere modifiche motivate. Il nostro gruppo e il resto della maggioranza di centrosinistra ritengono che la base di partenza debba essere quella degli ambiti socio-assistenziali già esistenti e in questo senso sarà utile che nelle prossime discussioni della riforma in Commissione e in Aula venga ribadita politicamente questa posizione. Questo al fine di fornire un’indicazione chiara ai sindaci, evitando il rischio di una frammentazione. Un’altra questione emersa – ha sottolineato il capogruppo dei civici – è che per fare programmazione l’Unione dovrà avere una certa dimensione (circa 50 mila abitanti). Nel settore urbanistico, per esempio, esiste la necessità di una programmazione fatta a livello sovracomunale con un piano di struttura che dia le direttrici fondamentali di sviluppo come sollecitato dall’Istituto nazionale di urbanistica (INU). Ribadito ciò è altrettanto vero che l’erogazione dei servizi di prossimità (tecnici, manutenzioni, trasporto scolastico etc) possa essere organizzata a livello di sub-ambiti tra Comuni contermini per consentire il riconoscimento d’identità territoriali nonché i risultati raggiunti da alcune esperienze positive già in essere attraverso convenzioni e il coinvolgimento dell’associazionismo. Un concetto, quello dei sub-ambiti, già espresso nel disegno di legge, ma che va rafforzato proprio per ribadire l’opportunità e l’utilità di un’articolazione su più centri di determinati servizi».5_Unioni e sub-ambiti

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