Riforma sanitaria: decisivi l’impegno e il contributo dei Cittadini

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COMUNICATO STAMPA

Riforma sanitaria: decisivi l’impegno e il contributo dei Cittadini

Trieste, 2 ottobre 2014

Paviotti: «Riformare significa sapere affrontare le situazioni con coerenza e onestà politica e intellettuale, mettendo in conto che non si può sempre accontentare tutti»

C’è soddisfazione in casa Cittadini per l’ormai prossima approvazione della riforma sanitaria. Il contributo del movimento civico è arrivato soprattutto attraverso il consigliere Gino Gregoris che, nell’ambito della terza Commissione consiliare, ha lavorato con impegno e competenza, accompagnando come relatore il provvedimento legislativo nel lungo percorso di oltre un anno di lavoro.
«L’approvazione delle linee guida – ha ricordato nell’intervento nel corso del dibattito generale il capogruppo dei civici, Piero Paviotti – è avvenuta nel mese di novembre 2013 e le stesse linee contenevano già i cardini dell’impianto normativo approvato oggi. Ci siamo impegnati a progettare un servizio sanitario più aderente ai bisogni della popolazione, a modificare l’assetto amministrativo delle aziende sanitarie prevedendone una semplificazione (mantenendo tuttavia un numero che permetta la necessaria vicinanza al territorio), a prevedere una sanità meno centrata sull’ospedale e più orientata ai servizi di prevenzione e di riabilitazione, potenziando in particolare i servizi domiciliari, a rafforzare il ruolo dei Distretti (che diventano il perno dell’offerta sanitaria) e la giusta autonomia delle professioni sanitarie intese come quell’insieme di professionalità (dall’infermiere al fisioterapista) che devono contribuire ad un servizio migliore e più aderente ai bisogni, a riformare il ruolo dei medici di medicina generale, chiedendo loro di diventare il cardine fondamentale nella risposta ai cittadini».

«I risvolti di questa azione riformatrice – ha proseguito Paviotti – riguardano non sempre e non solo questioni di carattere sanitario, ma anche aspetti di carattere emotivo (la tutela dell’ospedale vista come tutela del proprio territorio), di carattere simbolico (in particolare per quanto riguarda i punti nascita) e di carattere economico (perché dietro ad un ospedale si forma effettivamente una economia reale). Tutte conseguenze da tenere in considerazione anche se poco congruenti con l’obiettivo in discussione. Se vogliamo riformare, aggiornare e migliorare il nostro Servizio sanitario, dobbiamo mettere in conto come le azioni riformatrici contengano, inevitabilmente, decisioni che modificando lo stato delle cose e possono dunque scontentare qualcuno. In questo senso è necessaria l’assunzione di responsabilità di una classe politica che, seguendo i propri programmi, deve sapere affrontare le situazioni, anche le più difficili, con coerenza ed onestà politica ed intellettuale».

Paviotti ha anche riconosciuto il grande lavoro fatto dall’assessore Telesca che «non si è risparmiata nella disponibilità ad incontrare una pluralità di operatori, amministratori pubblici, parti sociali e sindacati. In tante assemblee e in tanti incontri sono state avanzate preoccupazioni e richieste di spiegazioni e tuttavia è sempre emerso un giudizio positivo sui fondamenti culturali e politici della riforma. Per questi motivi i Cittadini hanno confermato in aula il proprio giudizio positivo e il proprio sostegno all’impianto normativo».

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