«Il futuro del Consorzio Ausa Corno? Oltre i confini amministrativi ormai superati»

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COMUNICATO STAMPA

Trieste, 21 luglio 2015

«Il futuro del Consorzio Ausa Corno? Oltre i confini amministrativi ormai superati»

PAVIOTTI: «Va costituita una nuova realtà che sappia coniugare la potenzialità produttiva della provincia di Udine e del Monfalconese e le infrastrutture per il trasporto della Bassa friulana e dell’Isontino. In questo modo non si disperderanno anche le indubbie professionalità acquisite».

I soci del Consorzio per lo sviluppo industriale Ausa Corno (Ziac) hanno incontrato quest’oggi, nella sede del Consiglio regionale, la presidente della Regione, Debora Serracchiani, l’assessore all’Industria, Sergio Bolzonello, e capigruppo delle varie forze politiche. A rappresentare i Cittadini c’era Pietro Paviotti, che nel corso del suo doppio mandato di sindaco di Cervignano ha avuto modo di conoscere bene il Consorzio e la sua azione sul territorio.

«Dopo quattro bilanci in perdita e un’esposizione per milioni di euro con gli istituti di credito – ha spiegato Pietro Paviotti – la messa in liquidazione del Consorzio affidata a una persona di fiducia nominata dai soci è l’alternativa al commissariamento della Regione. Tra le due sole possibilità in campo, la prima sembra essere la più indicata perché perché consentirebbe alle maestranze del Consorzio di attingere agli ammortizzatori sociali in attesa di una nuova struttura capace di non disperde le professionalità che indubbiamente ci sono. Per quanto è accaduto – ha aggiunto Paviotti – esistono responsabilità precise che avremo modo e tempo di chiarire, ma ora la priorità di tutti i soggetti coinvolti deve essere quella di individuare un futuro per il tessuto economico nel quale ha operato il Consorzio, uscendo una volta per tutte da quella logica campanilistica e di piccolo cabotaggio che ha portato al fallimento e che qualcuno vorrebbe ostinarsi a perseverare. Come Cittadini abbiamo avanzato da tempo la proposta di costituire una nuova realtà che sappia aprirsi e andare oltre a confini amministrativi provinciali ormai superati. La sfida che abbiamo di fronte è quella di riuscire a coniugare al meglio l’indubbia potenzialità produttiva nel manifatturiero della provincia di Udine e del Monfalconese e le buone infrastrutture per il trasporto della Bassa friulana e dell’Isontino. Unire le forze tra consorzi industriali, semplificando le strutture a servizio delle imprese è, per altro, uno degli obiettivi della legge “Rilancimprese” approvata di recente in Consiglio regionale. I tempi sono cambiati, non c’è più spazio per realtà che, a causa delle loro dimensioni troppo ridotte, non sono in grado di progettare strategie e operare investimenti capaci di attrarre capitali e imprenditorialità. territorio della Bassa friulana ha grandissime potenzialità, ma deve valorizzare le aree industriali esistenti, mettere in rete i porti di San Giorgio di Nogaro e di Monfalcone – in futuro, auspicabilmente, anche Trieste – e l’interporto di Cervignano che con lo scalo ferroviario potrebbe infine favorire uno spostamento del traffico dalla gomma alla rotaia».

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