Maggioranza compatta con un solo obiettivo: l’interesse dei cittadini

Finanziaria

COMUNICATO STAMPA

Trieste, 7 Luglio 2016

Maggioranza compatta con un solo obiettivo: l’interesse dei cittadini

«Leggo delle prese di posizione di alcuni esponenti della maggioranza in consiglio regionale a seguito del voto dell’Aula sulla non ammissibilità dei quesiti referendari su Sanità, Enti locali e Statuto.

Vorrei innanzitutto ribadire come il voto dell’Aula non doveva esprimere giudizi di merito sulla riforma, ma esclusivamente stabilire se i quesiti fossero ammissibili sulla base delle norme vigenti e della consolidata giurisprudenza costituzionale. Gli approfondimenti hanno stabilito, a mio avviso in modo inequivocabile, che quei quesiti erano inammissibili in quanto l’istituto referendario deve essere circoscritto ad un quesito di tipo unitario. Per spiegare questo concetto uso alcuni precedenti classici quali il referendum sul tema del divorzio, dell’aborto, della preferenza unica nelle Leggi elettorali e dove l’elettore ha potuto esprimersi compiutamente con un sì o con un no. E’ evidente invece come nel caso dell’intera Legge di riforma sanitaria l’unitarietà veniva a mancare e all’elettore sarebbe stato chiesto di esprimersi in blocco, con un “prendere o lasciare” su una norma complessa e di ampio respiro.

C’è stata poi una discussione politica, l’unica meritevole di sottolineatura a mio parere, che ha visto contrapporsi chi crede in un nuovo sistema democratico, non più rappresentativo ma plebiscitario. Questa parte politica, il M5S ma non solo, ritiene che i rappresentanti politici siano solo dei “portavoce” e che ogni decisione debba essere delegata al popolo sovrano. Altri, come me, credono invece nella democrazia rappresentativa che significa che una forza politica o una coalizione presenta ai cittadini un programma e dei candidati, partecipa alle elezioni e, se eletta, governa secondo quel programma e assumendosi la responsabilità delle decisioni che prende. Dopo 5 anni si torna al vaglio dell’elettore che può confermare o cambiare. E il referendum? E’ una opportunità molto importante ma anche delicata, da usare con parsimonia e, come ho meglio spiegato sopra, su temi specifici e circoscritti. Proviamo per un attimo ad immaginare un paese che delega ogni decisione a dei referendum popolari. Staremmo tutti i giorni a votare, in un clima di incertezza e di conseguente immobilismo.

Per il resto: 1 consigliere ha espresso un voto in dissenso, è vero. Dispiace ma non è una tragedia. 25 consiglieri però, in un clima emotivamente non facile da affrontare, hanno tenuto la barra dritta. Sono tra quelli che credono nella bontà del lavoro che abbiamo fatto in questi 3 anni; consapevole delle difficoltà e del lavoro che ancora ci aspetta. Le riforme “vere” sono anche più difficili da attuare ma sono quelle che possono realmente portare, nel tempo, benefici ai cittadini. La buona notizia è che questa maggioranza sa ancora essere compatta».

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