Assestamento, l’impegno puntuale dei Cittadini attraverso emendamenti e ordini del giorno

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COMUNICATO STAMPA

Trieste, 28 Luglio 2016

Assestamento, l’impegno puntuale dei Cittadini attraverso emendamenti e ordini del giorno

I Cittadini esprimono un giudizio positivo sulla manovra di assestamento del bilancio regionale perchè risponde bene alle esigenze della comunità, sostenendo settori nevralgici quali l’economia, il lavoro, la sanità e l’ambiente. Il movimento civico ha seguito con impegno e partecipazione i lavori – anche in fase di preparazione all’aula, dove il consigliere Pietro Paviotti è stato poi relatore di maggioranza – adoperandosi in particolare su alcune proposte.
«Abbiamo sostenuto – ha spiegato il capogruppo dei Cittadini – il rifinanziamento della norma per il sostegno agli interventi di manutenzione ordinaria degli impianti sportivi, provvedendo in questo modo non solo alle esigenze delle società sportive e dei Comuni, ma consentendo anche a diverse piccole e medie imprese locali di lavorare e produrre reddito e occupazione. Attraverso un emendamento è stato anche previsto il finanziamento di 50 mila euro a favore dell’Anci per sostenere le nuove Unioni territoriali tra i comuni (UTI). Il denaro sarà utilizzato per consulenze specifiche nei vari ambiti d’intervento (servizi finanziari, tecnici, appalti), accompagnando il percorso di graduale avvio di una riforma degli Enti locali che ci vede attivi sostenitori. In accordo con l’assessore Shaurli – ha aggiunto Paviotti – abbiamo sostenuto una norma per chiudere l’annosa vicenda relativa alle sanzioni delle cosiddette quote latte. In questo senso riteniamo di aver contribuito a trovare una soluzione ragionevole (riduzione e non cancellazione) per chiudere tanti contenziosi che avrebbero potuto anche finire in un nulla di fatto per l’amministrazione pubblica vista la gravissima crisi che attraversa il settore degli allevatori. Con un altro ordine del giorno, infine, abbiamo chiesto alla Giunta di avviare un confronto con il territorio prima di definire la nuova proprietà dei beni immobili delle Province. L’idea è quella che i beni vengano trasferiti, tenendo conto della loro storia e della loro funzione, agli enti che meglio potranno occuparsi della loro gestione e valorizzazione, valutando di caso in caso la migliore destinazione tra UTI, singoli Comuni e Regione».

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