Riforma della legge elettorale, la strana alleanza Centrodestra-M5S sceglie il no

4_Legge elettorale1Trieste, 21 luglio 2017

COMUNICATO STAMPA

Riforma della legge elettorale, la strana alleanza Centrodestra-M5S sceglie il no

Il Consiglio regionale non ha approvato la riforma della legge elettorale approdata in aula dopo un iter durato anni. I buoni propositi che avevano spinto il gruppo dei Cittadini a proporre una serie di modifiche per limitare differenze, eliminare ostacoli e favorire un sano ricambio nel prossimo Consiglio regionale hanno dovuto fare i conti con chi ha preferito conservare potere e privilegi.
«Nel marzo 2014 – ha spiegato Paviotti – abbiamo presentato una proposta di modifica che di fatto lasciava inalterata la cornice dell’’attuale legge elettorale perchè, a nostro avviso, si tratta di una buona norma che garantisce la governabilità, permette l’alternanza politica e consente una completa rappresentanza dei territori. Il nostro intervento, dunque, si concentrava sulle modalità di accesso al Consiglio regionale per garantire parità di genere, migliore rappresentatività e rinnovamento».
La prima proposta dei Cittadini riguardava l’introduzione della doppia preferenza di genere, ovvero la possibilità per ciascun elettore di scrivere sulla scheda elettorale il nome di un consigliere donna e quello di un consigliere uomo a patto che entrambi siano candidati nella stessa lista. Semplicemente perché è provato che il genere femminile sia ancora oggi meno rappresentato nelle istituzioni di quello maschile. E la possibilità di votare sia per un uomo che per una donna può essere utile a colmare questo divario.
La seconda proposta dei Cittadini si riferiva all’eliminazione dell’ineleggibilità dei sindaci. Oggi i primi cittadini dei Comuni con più di 3000 residenti che vogliono candidarsi al Consiglio regionale devono dimettersi 90 giorni prima delle elezioni. Era un vincolo che andava rimosso perché dal mondo degli amministratori locali sarebbero potuti arrivare in Consiglio persone competenti e preparate ad affrontare il delicato compito del legislatore regionale.
La terza proposta targata Cittadini era la modifica del limite consecutivo di mandati per ciascun consigliere che dalle attuali tre legislature sarebbe sceso a due. Dieci anni consecutivi in Consiglio regionale sono un tempo sufficiente per esprimere bene le proprie idee e proposte, dando un apporto concreto. Dopodiché un sano ricambio diventa giusto e necessario.
«La rimozione dell’ineleggibilità e l’introduzione del cosiddetto limite del doppio mandato – ha concluso Paviotti – non sarebbero state altro che un allineamento con quanto già previsto per le elezioni dei sindaci, favorendo davvero la rotazione delle cariche. Si trattava di affidarsi al buon senso, ma Centrodestra e M5S, pur condividendo buona parte delle modifiche con rispettivi distinguo, si sono alla fine sfilati, trovando “buone ragioni” per chiudere il proprio fortino e salvare la poltrona. È stata un’occasione persa per dimostrare ai cittadini che per certi politici alle chiacchiere e alle polemiche qualche volta possono anche seguire i fatti. Non è andata così, hanno prevalso le solite logiche di conservazione del potere».

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