Programma

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DISOCCUPAZIONE “A TASSO ZERO”

Le politiche del lavoro nella prossima legislatura dovranno essere indirizzate innanzitutto ai giovani, tenendo conto della necessità di modernizzare il sistema educativo in uno scenario di profonda trasformazione del sistema economico, delle tecnologie e del modo di fare impresa (industria 4.0).
Per migliorare le capacità competitive dei nostri giovani la Regione dovrà pretendere dallo Stato un più elevato grado di autonomia nel settore scolastico ed orientare la formazione all’acquisizione delle competenze richieste dal nuovo mercato del lavoro.

Azioni che i “Cittadini” ritengono necessarie per giungere nel medio-lungo periodo ad un tasso di disoccupazione giovanile fisiologico:

 dotare il sistema educativo di luoghi, modalità formative ed occasioni per conoscere e sperimentare le dinamiche in atto nelle moderne organizzazioni industriali, nel settore terziario e nei servizi;

 concentrare le risorse su progetti formativi coerenti con la natura, le vocazioni e le prospettive delle realtà economiche del Nord-Est e, contestualmente, accompagnare, con gli strumenti finanziari dei quali la Regione dispone, il riposizionamento e la specializzazione delle imprese del Friuli Venezia Giulia in segmenti produttivi a più elevato contenuto tecnologico ed a maggior valore aggiunto;

rendere la creazione di nuove imprese una missione diffusa e condivisa, agendo preventivamente sul piano culturale e formativo: introducendo, ad esempio, l’insegnamento di creatività e imprenditorialità nei curricula già esistenti nella formazione sia universitaria, sia professionale;

 destinare le risorse regionali attribuite alle Università prioritariamente ai corsi di studio nelle materie scientifiche (discipline STEM), anche con l’attribuzione di incentivi agli studenti più meritevoli;

aumentare significativamente le risorse destinate agli ITS e IFTS regionali;

rafforzare il coordinamento tra i Centri di Orientamento Regionali (COR) e i Centri per l’impiego (Cpi) gestiti dall’Agenzia regionale per il lavoro;

 destinare alle scuole medie e agli istituti tecnici e professionali fondi per attività di orientamento da svolgere in collaborazione con le associazioni di categoria e con gli enti accreditati e destinare agli istituti tecnici e di Istruzione e Formazione professionale fondi per l’attività di alternanza scuola – lavoro;

 progettare e sostenere la creazione di laboratori territoriali dotati delle più aggiornate tecnologie a servizio dell’attività didattica e dell’alternanza da gestire come HUB formativi.

La copertura economica potrà avvenire anche con una diversa allocazione delle risorse del Programma Operativo Regionale (POR) del Fondo Sociale Europeo (FSE) 2014 – 2020 “Investimenti a favore della crescita e dell’occupazione”.

Le azioni proposte dovranno essere accompagnate dalla creazione di un miglior servizio al mercato del lavoro caratterizzato:

 da una stretta cooperazione tra i Centri pubblici per l’impiego e le Agenzie per il lavoro private;
 dalla possibilità per il disoccupato di scegliere liberamente il Centro Pubblico o le Agenzie private accreditate;
 dal pagamento del servizio a risultato occupazionale raggiunto;
 dalla disponibilità effettiva del disoccupato ad accettare una congrua offerta di lavoro pena la perdita dell’indennità di disoccupazione evitando così che il sostegno al reddito incentivi l’inerzia del beneficiario e diventi il mezzo per protrarre il periodo di disoccupazione;

La copertura economica di questo modello di assistenza intensiva alla ricollocazione è garantita dal minor costo delle politiche passive grazie ai più ridotti tempi di ricollocamento. Esemplare in tal senso è l’analoga esperienza realizzata in Lombardia ”Dote Unica Lavoro” alla quale sarà opportuno riferirsi nel caso in cui l’assegno di ricollocazione previsto dal D.Lgs n.150/2015 di attuazione del Jobs Act tardi a produrre risultati concreti.

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