CHI SIAMO

IL CONTESTO
I cambiamenti avvenuti nei rapporti tra centro e periferia e quelli che si verificheranno con l’introduzione del federalismo assegnano ai Comuni e alle Regioni compiti sempre più importanti in materia di servizi, di ambiente, di imposizione fiscale, di sicurezza e di qualità della vita.
Nell’ambito delle politiche di welfare le istituzioni locali, più vicine ai cittadini, sono quelle in grado di rispondere meglio ai bisogni e alle priorità delle proprie comunità e di garantire il passaggio da una solidarietà istituzionalizzata dall’alto ad un complesso plurale di interventi dal basso che favoriscono la democrazia della partecipazione attiva.
In politica le vecchie identità collettive si sono disgregate e le funzioni di inclusione sociale, di crescita culturale e di apprendimento democratico svolte in passato dai partiti si sono esaurite.
Sulla scena nazionale la presenza di leadership dai tratti populistici e di gruppi dirigenti chiusi in oligarchie datate ed autoreferenziali ha impoverito la nostra democrazia e ridotto la possibilità di partecipazione dei cittadini.
Il dibattito politico continua ad avere i caratteri di uno scontro manicheo che impedisce l’approfondimento dei problemi e l’approvazione condivisa di riforme strutturali, indispensabili per arrestare il declino del Paese.
E l’auspicabile semplificazione del quadro politico non può avere come approdo un bipartitismo che, sfumato l’effetto annuncio, ha già dimostrato tutti i suoi limiti e non risponde alla cultura ed alla storia politica del nostro Paese.

LE RAGIONI
I più estesi compiti assegnati ai Comuni accresceranno il ruolo e le responsabilità degli amministratori locali, e il rafforzamento dell’autonomia delle Regioni costituirà una delle condizioni per favorire nuove forme di integrazione nell’ambito della Comunità Europea, tra territori legati per storia, tradizione e profilo dei loro sistemi economici da interessi e prospettive comuni. Tutto ciò richiede un diverso modo di fare politica e una classe dirigente che sappia misurarsi sulle concrete capacità di risolvere i problemi del proprio territorio.
In questa prospettiva è necessario un rinnovato impegno da parte di quei cittadini che hanno a cuore il bene comune e condividono la consapevolezza che per modernizzare e rendere più efficiente il nostro Paese è indispensabile rompere le logiche, gli schemi e le gerarchie della vecchia politica partendo dal territorio e dalle realtà locali, avendo come orizzonte l’Italia e l’Europa.

LIBERTÀ ED EGUAGLIANZA
L’impegno civico in politica comporta diritti e doveri eguali per tutti e si svolge in organismi che assicurano procedure democratiche ad ogni livello.

FIDUCIA E SOLIDARIETÀ
Un forte senso di appartenenza alla propria comunità e l’attenzione ai suoi problemi contraddistinguono l’impegno civico e costituiscono la base per dialogare con gli altri, comprenderne le ragioni e facilitare l’integrazione.

ETICA PRIVATA E PUBBLICA
L’osservanza dei principi etici nella vita privata e in quella pubblica è inderogabile; nell’attività politica e nelle istituzioni devono sempre essere privilegiati gli interessi generali e ricercato il bene comune.

EFFICIENZA E MERITO
Ogni azione civica è orientata alla soluzione di problemi concreti e si svolge senza condizionamenti ideologici, in coerenza con programmi condivisi; anche ricorrendo a consultazioni negli ambiti territoriali di competenza, nelle competizioni elettorali vengono presentate le persone più preparate e capaci.

TRASPARENZA
Alle discussioni, alle scelte politiche e all’attività delle istituzioni deve essere assicurata la massima trasparenza, con un’effettiva possibilità di controllo da parte dei cittadini. L’accesso agli incarichi pubblici, in organismi o società partecipate dev’essere aperto a tutti e la selezione deve avvenire con metodi trasparenti che garantiscano le competenze e le qualità delle persone prescelte.

LIMITE DEI MANDATI ELETTIVI
L’impegno civico nelle istituzioni è considerato un servizio a termine: le cariche elettive non vengono conservate per più di due mandati.

FEDERAZIONE DELLE REALTÀ LOCALI PER EFFICACI PROCESSI DECISIONALI
L’organizzazione politica avviene sul territorio dove le decisioni vengono prese. Le varie realtà locali, in rete tra loro, elaborano strategie e fissano obiettivi comuni da perseguire in ambito nazionale ed europeo.

SPAZIO ALLA PARTECIPAZIONE
Occorre favorire una più diffusa e consapevole partecipazione attiva dei cittadini alla vita pubblica e il ricambio della classe politica.

SOSTEGNO ALL’IMPRESA, AL LAVORO E ALLE RISORSE UMANE
Serve promuovere un forte sostegno al modello reticolare di imprese che negli anni è stato il motore dell’economia del territorio, offrendo nuovo vigore alla libertà di intrapresa, alla produzione di beni e servizi, al commercio e all’agricoltura. E il sistema formativo e d’istruzione dev’essere riformato per essere all’altezza delle sfide dei tempi nuovi.

SEMPLIFICAZIONE
È necessario ridurre l’apparato burocratico e semplificare adempimenti e procedure.

UNA FORTE COESIONE SOCIALE
Vanno incentivate politiche di welfare giuste, equilibrate ed efficienti, a tutela soprattutto dei diritti universali alla salute e all’assistenza. E in tema di immigrazione occorre coniugare legalità, diritti e doveri.

UN FISCO PIÚ GIUSTO
Nell’ottica della responsabilità e della sussidiarietà, serve un sistema fiscale “amico” delle famiglie e delle imprese, e diventa urgente l’autonomia tributaria degli enti locali a partire dai comuni.

AMBIENTE E SVILUPPO
Occorre valorizzare e difendere le risorse ambientali e promuovere un modello di sviluppo sostenibile.

SOSTEGNO AL VOLONTARIATO
Alla crisi della militanza nei partiti, nelle nostre regioni è corrisposta una straordinaria avanzata della militanza nel sociale. Il ruolo e la presenza del volontariato vanno favoriti ed estesi.

QUALITÀ DELLA VITA
Il miglioramento della sicurezza, del sistema della giustizia e della qualità della vita dei cittadini, la solidarietà e il sostegno ai soggetti più svantaggiati ispirano l’azione civica nel suo complesso.

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