Liste civiche unite per Debora Serracchiani Presidente
«I Cittadini siamo noi. Ben prima di Beppe Grillo e di Mario Monti». Maria Teresa Bassa Poropat, presidente della Provincia, è nata politicamente come “cittadina” ai tempi della discesa in campo di Riccardo Illy come sindaco di Trieste. Una scelta civica nata vent’anni fa. La Lista Cittadini per Debora Serracchiani, che sarà presente alla prossime elezioni regionali, è il prodotto di quella storia. La lista mette assieme una serie di liste civiche della provincia di Trieste: da quella di Duino Aurisina a quella di Muggia, da quella di San Dorligo a quella del capoluogo (Trieste Cambia nata a sostegno del sindaco Roberto Cosolini). L’operazione è stata portata a termine proprio da Maria Teresa Bassa Poropat che da alcuni mesi ha il coordinamento provinciale di tutte le liste civiche della provincia di Trieste. In lizza, infatti, ci sono candidati di Duino (Francesca Cristina Della Barca) e di Muggia (Roberta Tarlao, assessore provinciale eletta con la lista Mejo Muja). Tra i “cittadini” ha trovato asilo anche l’ex assessore comunale di Trieste Emiliano Edera, in fuga dall’oramai esangue Italia dei valori di Anto nio Di Pietro. In lista anche il leader storico, Maurizio Fanni, presidente del movimento dei Cittadini Libertà civica di Trieste. Gli altri candidati sono il medico cardiologo Fabio Fonda, Serena Mizzan, Giulio Bonivento, Roberto Crucil, Juan Carlos Murkovic.
«La lista – spiega Maurizio Fanni – intende intervenire nella politica regionale con idee e competenze nuove.
Giudica necessario un cambiamento veloce, occorre una regia, con persone che si spoglino dei privilegi di cui la classe politica ha sinora goduto». L’appoggio alla Serracchiani è ovvio. Meno ovvia la simpatia dichiarata per Matteo Renzi. Da Illy in poi i “cittadini” si sono sempre schierati con il centrosinistra. La stessa Poropat guida una giunta di centrosinistra in Provincia. «Il nostro principio ispiratore non è cambiato – racconta-: la partecipazione attiva alla politica dei cittadini che non sono politici di
professione. Cioè quelle persone che, come diceva sempre Illy, «con spirito di servizio, mettono a disposizione le proprie competenze. È questo che fa la differenza. E lo diciamo da molto prima dei grillini». La distanza dal governatore uscente Tondo è macroscopica. «La Regione – spiega Fanni – deve possedere una politica finanziaria e d’investimento che valorizzi la sua specialità rifiutando di essere inglobata in una macroregione del Nord, fondata su un’idea difensiva, di autosufficienza e di potenzialità divisione del Paese».
Meglio i microcosmi, insomma. Alla Claudio Magris.
