IL MOVIMENTO CIVICO, LE ELEZIONI IN ITALIA E IN FRIULI VENEZIA GIULIA.

IL MOVIMENTO CIVICO, LE ELEZIONI IN ITALIA E IN FRIULI VENEZIA GIULIA.

Le elezioni politiche in programma il mese prossimo devono rappresentare il punto di un nuovo inizio per il nostro Paese. E’ fuor di dubbio che la crisi economica è globale ma è anche vero che essa ha colpito e colpisce l’Italia in maniera così pesante perchè il nostro sistema-paese non ha saputo avviare per tempo le riforme delle quali c’era assoluto bisogno. Colpa di un ceto politico e di un assetto istituzionale chiusi in se stessi, refrattari ad ogni serio progetto riformatore ed autoreferenziali a tal punto da essere divenuti, nella percezione popolare e nel vissuto quotidiano, “casta”.
L’Agenda Monti è la proposta politica più interessante e innovativa tra quelle che si profilano sullo scenario nazionale.
Naturale che, quale movimento civico a forte radicamento territoriale, sappiamo distinguere tra il voto per il Parlamento e quello che saremo chiamati ad esprimere per eleggere il Presidente ed il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, la nostra regione, e ci auguriamo che vi sia una sempre più diffusa capacità di ragionare e decidere in maniera selettiva.

Le valutazioni vanno fatte tenendo conto della qualità delle persone da eleggere e dei programmi che vogliono realizzare. A nostro modo di vedere la qualità delle persone è fondamentale perché resta valido il vecchio detto che le idee ed i buoni propositi camminano sulle gambe degli uomini. Troppo spesso buone idee sorrette da gambe deboli si sono perse per strada.

La personalità ed il prestigio di Monti, anche a livello internazionale,sono indiscutibilmente maggiori rispetto agli altri competitors in campo. Per di più Monti ha la possibilità di mettere assieme una squadra non inquinata da personaggi che hanno fatto il loro tempo e dei quali i partiti tradizionali stentano a liberarsi.
Questo è forse il compito più difficile che il premier deve affrontare nell’immediato e non crediamo che per risolverlo basti l’intervento del pur ottimo Bondi che potrà pronunciarsi con competenza sullo stato patrimoniale di chi ambisce a candidarsi ma non sui suoi trascorsi politici.
E’ difficile aver fiducia in chi è da più di vent’anni in Parlamento, o anche meno per la verità, e non ha saputo, stando al governo o all’opposizione, nè realizzare quelle riforme strutturali delle quali il nostro Paese ha bisogno né quel mutamento del costume politico appena abbozzato solo quando è dilagata l’indignazione popolare.
E’ l’intera classe politica, salvo rare eccezioni, ad essere poco credibile e, certo, se non come Berlusconi, chi più chi meno, tutti hanno la responsabilità del gigantesco debito pubblico che rende incerto il nostro futuro.

Per queste ragioni i Cittadini intendono impegnarsi per sostenere, su scala regionale, la lista civica che si ispira a Monti. Una scelta divenuta più facile dopo che Monti ha scartato l’ipotesi di una lista unica per la Camera evitando il rischio o , meglio, la certezza di imbarcare personaggi poco compatibili con un progetto veramente nuovo ed alternativo. Speriamo che in questo percorso non si verifichino incidenti e cadute di stile.

Diversa è la partita delle Regionali. Diverse sono le persone e le storie in campo. Per noi il quinquennio di Tondo e della sua giunta è stato a dir poco deludente ed è pertanto necessario, non più rinviabile, il cambiamento. Il Friuli Venezia Giulia deve recuperare e rafforzare la sua autonomia e dotarsi di obiettivi e di un costume politico-istituzionale innovativo e trasparente.

Certamente non solo trasparenza nelle nomine negli enti e nelle società controllate o nelle aziende sanitarie, per garantire il merito e non l’appartenenza, come avevamo proposto con una legge regionale osteggiata sia dalla destra che dalla sinistra, ma anche politiche del lavoro e della formazione molto più incisive, servizi a favore delle famiglie e delle donne più diffusi ed efficienti, accelerazione nelle dotazioni infrastrutturali ed una visione non clientelare della cultura.

I problemi sono molti e quasi tutti complessi e da questa complessità discende la necessità che il Consiglio Regionale sia composto da persone competenti e capaci di una visione a medio-lungo termine.
Debora Serracchiani ha indubbie qualità, è giovane e crediamo sia capace di quella discontinuità con il passato e di quelle aperture sul futuro che sono necessarie per una regione di confine e di molte opportunità come la nostra. La nostra scelta di campo l’abbiamo fatta  nel 2003 con Riccardo Illy e la confermiamo oggi. Con Debora Serracchiani il dialogo è avviato e stiamo lavorando, con convinzione, per costruire una coalizione capace di riformare in profondità il sistema-regione. La scommessa è quella di conciliare e rendere complementari punti di vista diversi su alcuni temi. In regione non c’è bisogno di ulteriori frammentazioni ed il campo riformatore va costruito attingendo a piene mani alle energie presenti nella società civile regionale. In questa direzione c’è la nostra disponibilità ed il nostro coerente impegno.

In allegato intervista a Bruno Malattia. Messaggero Veneto, 3.01.2013

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