I CITTADINI ATTACCANO I 5 STELLE «SUI VITALIZI MENTONO, I COSTI A CARICO DELLA COLLETTIVITÀ ERANO SCRITTI NERO SU BIANCO GIÀ NELLA LORO PROPOSTA DI LEGGE»

6_M5S MENTE SUI VITALIZITrieste, 30 Luglio 2019
COMUNICATO STAMPA

I CITTADINI ATTACCANO I 5 STELLE
«SUI VITALIZI MENTONO, I COSTI A CARICO DELLA COLLETTIVITÀ ERANO SCRITTI NERO SU BIANCO GIÀ NELLA LORO PROPOSTA DI LEGGE»



I CITTADINI, UNICA FORZA POLITICA CHE IN COMMISSIONE HA VOTATO CONTRO, SMENTISCONO I PENTASTELLATI

All’indomani del ritiro della legge che avrebbe reintrodotto il vitalizio per i consiglieri regionali sotto forma contributiva non si placano le polemiche.
Il Gruppo dei Cittadini, infatti, non ci sta alle dichiarazioni di Capozzella (M5S) e attacca i pentastellati, colpevoli, secondo i civici, di aver mentito nelle loro dichiarazioni alla stampa dopo il ritiro della proposta di legge.
«Per bene due volte – attacca Centis – i grillini hanno scritto in proposta di legge che la parte maggiore del contributo doveva essere versato dalla Regione, costituendo quindi un costo a carico della collettività. Addirittura, nella loro proposta di legge (PDL n.36) depositata a dicembre 2018, è scritto testualmente, all’art.4 comma 11: “La quota di contributo a carico del consigliere regionale e dell’assessore non componente del Consiglio è pari all’8,80 per cento della base imponibile;la quota a carico del Consiglio regionale è pari a 2,75 volte la quota a carico del consigliere”.
Per questo lasciano sgomenti le dichiarazioni di Capozzella che afferma di aver scoperto soltanto venerdì scorso in V Commissione che il contributo non sarebbe stato tutto a carico dei Consiglieri. O mente, o non sa leggere neppure le proprie proposte di legge».
Centis rimarca che soltanto i Cittadini, fin da subito, avevano avversato la reintroduzione del vitalizio: «Pur in forma contributiva – ha spiegato Centis – la reintroduzione del vitalizio sarebbe stata incoerente rispetto al lavoro svolto nella precedente legislatura che ha portato a dimezzare il costo del singolo consigliere rendendo il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia uno dei più virtuosi d’Italia. Abbiamo sempre sostenuto che il sistema dell’indennità più i rimborsi previsto per i consiglieri regionali bastava ampiamente per permettere, a chi lo volesse, di farsi una pensione integrativa privata».
La contrarietà dei civici al provvedimento ha rappresentato, per Centis, uno dei fattori che, già dall’avvio del tavolo tecnico lo scorso febbraio, hanno ostacolato l’iter della legge. A ciò si è aggiunta la retromarcia dell’ultimo minuto dei cinquestelle, nonché la scoperta dell’entità del prelievo in busta paga che avrebbero subito i consiglieri e si è così arrivati alla decisione da parte dei proponenti (centrodestra e cinquestelle) di ritirare la proposta. «C’è stato sdegno da parte delle persone per quello che stava per accadere – ha detto Centis – e da più parti c’è giunta la richiesta di non mollare e andare avanti. Penso che le proteste siano giunte anche ai colleghi del M5S e del centrodestra e che non se la siano sentita di andare fino in fondo. Per noi che siamo gli unici ad essere sempre stati contrari è una grande vittoria».
I Cittadini smentiscono quindi quanto dichiarato da Capozzella, che alla stampa dichiarava: “venerdì scorso (26 luglio) in V Commissione è arrivata l’inattesa norma che avrebbe posto a carico del Consiglio gli oneri di questa legge“.
Tiziano Centis lo commenta così: «Fare retromarcia perché si cambia idea è legittimo, giustificare una retromarcia raccontando balle è penoso!»

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