Una pessima riforma delle Ater con un deciso “no” dei Cittadini

3_AterTrieste, 29 Luglio 2019
COMUNICATO STAMPA

Una pessima riforma delle Ater con un deciso “no” dei Cittadini

Il Disegno di Legge voluto dal centrodestra per la modifica della
normativa relativa alle Aziende Territoriali per l’Edilizia Residenziale
(ATER) è stato approvato in Aula con il voto contrario dei Cittadini e delle
altre forze di opposizione.
«La norma introdotta dalla maggioranza – ha sottolineato Centis – era
inaccettabile per diverse ragioni, prime fra tutte l’eliminazione dell’ATER
Alto Friuli (che è stata accorpata a quella di Udine), il ritorno ai costosi
Consigli di amministrazione (leggasi “poltrone” retribuite) e la riduzione a
soli due direttori, uno per Udine e l’altro per Trieste, che si occuperanno “a
scavalco” rispettivamente anche di Pordenone e Gorizia. Decisioni più che
discutibili e imposte dall’alto, senza ascoltare i territori e gli
amministratori locali».
Quale utilità c’è nel ritorno ai costosi consigli di amministrazione? Le
risorse che attualmente le ATER risparmiavano per queste “poltrone”
erano giustamente investite per la manutenzione degli alloggi dei cittadini.
Che senso ha una gestione “centralizzata” su Udine anche di tutto il
territorio Pordenonese e dell’Alto Friuli e su Trieste dell’Isontino? La
fusione dell’Ater Alto Friuli nell’ATER di Udine è un duro colpo per il
territorio montano che richiede invece maggiori attenzioni e presenza sul
territorio: dopo la sanità, ora tocca alle case popolari.
«Temi così importanti e delicati – ha concluso Centis – non possono essere
discussi con un colpo di mano consiliare che elimina i tempi del confronto
e ascolto con il territorio».

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