CHIUSURE DOMENICALI DEI NEGOZI I CITTADINI: «SCELTA ANACRONISTICA RISPETTO ALLA SOCIETÀ DI OGGI»
COMUNICATO STAMPA
CHIUSURE DOMENICALI DEI NEGOZI I CITTADINI: «SCELTA ANACRONISTICA RISPETTO ALLA SOCIETÀ DI OGGI» Quest’oggi ha tenuto banco in Consiglio regionale la discussione generata dalle due mozioni consiliari aventi a tema le aperture domenicali degli esercizi commerciali della nostra Regione. Il gruppo dei Cittadini ha espresso tramite il suo capogruppo Tiziano Centis una posizione in linea con la legge approvata nella precedente legislatura: no all’obbligo di chiusura domenicale, sì alla chiusura durante le festività. «Se abbiamo condiviso la necessità di ottenere piena competenza regionale nella regolamentazione delle aperture commerciali– ha spiegato il capogruppo dei Cittadini Tiziano Centis – il nostro voto contrario alla mozione della maggioranza ha innanzitutto una ragione culturale: la chiusura generalizzata è anacronistica perché la società negli ultimi anni è profondamente cambiata e con essa abitudini, dinamiche familiari, gestione del tempo. Anche per questo, la chiusura dei negozi imposta su tutte le domeniche, oltre a togliere un servizio ai consumatori, porterebbe alla perdita di centinaia di posti di lavoro. Diversamente, riteniamo giusto rendere obbligatoria la chiusura per tutti nelle festività». I civici ci tengono a sottolineare comunque l’importanza del rispetto dei diritti dei lavoratori previsti nei contratti collettivi: «Evidentemente tutti i lavoratori che lavorano la domenica devono veder rispettati realmente tutti i loro diritti: turnazione, calendario delle presenze, riconoscimento degli straordinari. Ma ricordiamoci che consentire l’apertura domenicale non serve soltanto alle grandi aziende». Non va poi dimenticato che consentire le aperture domenicali non serve soltanto alle grandi aziende: «Se c’è una piccola impresa individuale o a gestione familiare che vuole tenere aperto, perché devo obbligarla a chiudere?». Per i Cittadini, il tema dello spopolamento dei centri storici esiste ma è un equivoco pensare che il rilancio dei centri urbani passi dai vincoli che si pongono alla grande distribuzione, ma sta, piuttosto, in politiche di sostegno proattive e realmente efficaci a favore dei piccoli esercizi.
