RIFORMA DEGLI ENTI LOCALI, IL CENTRODESTRA TOGLIE AI COMUNI IL RUOLO DI PROTAGONISTI DELLO SVILUPPO

1_DEF_Comunicato stampa_Riforma Enti localiTrieste, 14 Novembre 2019
COMUNICATO STAMPA

«RIFORMA DEGLI ENTI LOCALI, IL CENTRODESTRA TOGLIE AI COMUNI IL RUOLO DI PROTAGONISTI DELLO SVILUPPO



CENTIS: «UNA NORMA CHE SERVE A PREPARARE LA RESTAURAZIONE DELLE PROVINCE DI CUI NESSUNO SENTE LA MANCANZA. LE “COMUNITÀ”? SENZA I CORRETTIVI PROPOSTI DAL CENTROSINISTRA SARANNO UN FLOP ANNUNCIATO»

Nel secondo ed ultimo giorno di esame della legge di riforma degli enti locali del Friuli Venezia Giulia infiamma la polemica per il muro alzato dal centrodestra alle proposte emendative dell’opposizione che miravano a migliorare le nuove “comunità”.

«Come sono state disegnate saranno un flop – spiega Centis – perché non portano nulla in più delle già esistenti e più snelle convenzioni, strumenti ampiamente usati dai comuni per condividere tra loro la realizzazione di alcuni servizi. E’ grave che la giunta non si sia dimostrata aperta ad accettare i correttivi che le avrebbero rese utili. Avevamo proposto che i comuni potessero decidere insieme la governance da adottare, anziché averla imposta secondo la logica sbagliata che ogni comune vale un voto al di là delle sue dimensioni demografiche. Un’occasione persa anche la mancata facoltà di poter svolgere funzioni di area vasta e di incentivare i comuni contribuendo a sostenere i costi che la legge stessa prevede per chi realizza le comunità».

Tutto ciò rivela l’obiettivo profondo della maggioranza che, per Centis, è quella di riportare i Comuni nell’alveo delle loro competenze in senso stretto per riguadagnare lo spazio ad un “nuovo” livello di governo, quello anticipato dall’istituzione degli Enti regionali di decentramento amministrativo, ad oggi generati per svolgere le funzioni dell’edilizia scolastica, ma che in realtà sono solo un primo passo per la reintroduzione delle Province: “enti inutili e costosi – ha detto l’esponente dei civici – dei quali nessuno sente la mancanza».

«Il movimento civico dei Cittadini – ha concluso Centis – resta fermamente convinto che, per un equilibrato sviluppo dell’intero territorio, il migliore assetto istituzionale della regione debba fondarsi su due pilastri: Regione e Comuni e che a questi ultimi debba essere assegnato un ruolo da protagonisti non solo quali erogatori di servizi, ma come principali agenti dello sviluppo delle aree mandamentali in cui è suddiviso, storicamente, il territorio della nostra regione. Un modello che, quasi per la troppa paura di fallire, non prova neanche a risolvere i problemi degli enti locali e non porterà alcun vantaggio per i cittadini in termini di qualità dei servizi e risparmio».

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