OSPEDALE, TAGLI AL PERSONALE E A INTERI REPARTI SIMONA LIGUORI (CITTADINI): “SENZA UNA PROGRAMMAZIONE CONDIVISA TRA SERVIZI SANITARI PUBBLICI E CONVENZIONATI, METTERANNO GLI UNI CONTRO GLI ALTRI E A PERDERCI SARANNO GLI AMMALATI “
OSPEDALE, TAGLI AL PERSONALE E A INTERI REPARTI SIMONA LIGUORI (CITTADINI): “SENZA UNA PROGRAMMAZIONE CONDIVISA TRA SERVIZI SANITARI PUBBLICI E CONVENZIONATI, METTERANNO GLI UNI CONTRO GLI ALTRI E A PERDERCI SARANNO GLI AMMALATI “
La Consigliera regionale dei Cittadini, Simona Liguori, interviene in merito alla difficilissima situazione dei 137 posti in meno previsti dal Piano Attuativo dell’Azienda sanitaria udinese senza tener conto delle cessazioni legate alla quota 100. A fronte dei tagli non si comprende la strategia riorganizzativa necessaria a garantire l’offerta dei servizi ospedalieri e territoriali.
«Sono molto preoccupata – ha detto Liguori, che in Consiglio regionale ricopre il ruolo di vicepresidente della Commissione sanità – dell’estrema difficoltà che investirà la sanità udinese. Bisogna mettere in campo una programmazione condivisa tra servizio sanitario pubblico e servizio privato convenzionato, che devono invece lavorare insieme in una logica di Rete, onde evitare di mettere i professionisti gli uni contro gli altri con l’effetto di generare disservizi e disagi ai cittadini. Dobbiamo evitare che a pagare siano come sempre i più deboli, cioè gli ammalati».
«Organizzando in Rete percorsi diagnostici si avrebbe un modello performante – ha spiegato – ad esempio il reparto di radiologia ospedaliera dovrebbe eseguire gli esami ad alta complessità, mentre quelli a bassa e media intensità dovrebbero essere svolti dal convenzionato, sfoltendo così il carico per l’Ospedale e riducendo i tempi di attesa».
Per la Consigliera dei Cittadini è fondamentale la programmazione in Rete tra cure ospedaliere e territoriali: «Le cure più intense vanno svolte in ospedale, mentre il territorio va dotato di servizi e di presidi territoriali nei quali poter fare prevenzione e assistenza attraverso le componenti distrettuali e degli Ambiti sociali dei Comuni. Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza – ha concluso – serve un cambio di passo per evitare che si creino disservizi agli ammalati».
